AsiCubaUmbria (Perugia) - Cubainformación.- ai GIORNALISTI agli INTELLETTUALMENTE ONESTI Noi pensiamo –ingenuamente?- che, almeno in alcuni casi, le grossolanità comparse sulla stampa e nella Radio-TV sul tema Cuba siano dovute a ignoranza, superficialità, e soggezione culturale ai media stranieri e alle loro “verità”. Almeno in alcuni casi, restiamo comunque delusi –ingenuamente?-: manca del tutto sul tema Cuba la serietà professionale dimostrata nel trattare altri temi -per esempio di politica interna-, la volontà di approfondimento, di verifica delle fonti, la pazienza nell’indagare e guardare dietro la propaganda e le apparenze. Evidentemente il tema Cuba è veramente RIVOLUZIONARIO, cioè fa paura e così sembra inevitabile ingoiare, far proprie e rimandare al pubblico patrio le NON-NOTIZIE che arrivano dagli USA (spesso accolte e riconfezionate per l’Europa da El País). La signora Yoani diventa una martire, un eroe il detenuto suicida e via gonfiando, mistificando… e offendendo 11 milioni di cubani.
Ma se tutto il mondo progressista è dalla parte di Cuba e ripete le stesse accuse e la stessa difesa (da Nelson Mandela alle Madres de Plaza de Mayo, da Lula a Noam Chomsky, da Frei Betto a Nadine Gordimer…), può questo fatto non essere sufficiente perché si apra almeno un dubbio, al momento di rilanciare le non-notizie che provengono da prezzolati e/o da militanti di un’ideologia avversa?
Sembra che nessuno sappia, per esempio, dei milioni di dollari investiti UFFICIALMENTE da TUTTI i Governi USA, anno per anno, per creare la “opposizione interna”: nessuno lo sa, visto che nessuno ne scrive, non ci si domanda dove prenda i soldi la signora Yoani, di che vivano i famosi “dissidenti” che non lavorano ma passano le loro giornate in comode case dando interviste agli entusiasti giornalisti statunitensi ed europei… E visto che nessuno lo sa, ovviamente nessuno può domandarsi se un nostro Paese europeo accetterebbe che un Paese terzo –e per di più che si pone come Paese nemico- finanzi la propaganda contro il proprio Governo costituito, la formazione di “dirigenti per il cambiamento”, di “partiti di opposizione”, di “giornalisti e blogger”, ecc. ecc. Ecco, per chi non avesse avuto tempo, voglia, occasione di accedere a queste informazioni, alleghiamo un mini-dossier… sempre contando sull’intelligenza onesta dei destinatari di questo appello.
il Comitato Direttivo
Perugia, 13 maggio 2010
PS-- Sempre in tema di onestà e di sensibilità per la difesa della libertà di stampa e per i famosi diritti umani, vorremmo dai nostri giornalisti un po’ d’interesse per situazioni drammatiche (che invece sono silenziate): in Honduras in quest’anno sono 7 i giornalisti ammazzati, in Colombia è quotidiana l’uccisione di difensori di comunità indigene, di sindacalisti, di contadini… Ne vogliamo parlare? Vogliamo raccogliere qualche firma? Vogliamo chiederne conto ai Governi “occidentali” oggettivamente fiancheggiatori?
ALLEGATI
1- Zapata e Fariñas (di Alberto Núñez, Ricardo Alarcon, Enrique Ubieta)
2- la più famosa blogger del mondo (di Salim Lamrani,Università di Parigi)
3- Damas de blanco e Posada Carriles (avv.José Pertierra)
4- finanziamenti USA –documenti ufficiali e desecretati (di Atilio A. Borón)
5- dietro la campagna europea (di Jean-Guy Allard, Stella Calloni)